Il filo di Arianna

Un “FILO DI ARIANNA”, per aiutare i giovanissimi

Il progetto “Il filo di Arianna” nasce dall’esigenza di offrire una presa in carico precoce ed efficace dei ragazzi che stanno attraversando un periodo di ritiro sociale e abbandono scolastico, per far luce su questo fenomeno e strutturare dei pezzettini di mondo abitabili “al di fuori del labirinto”.
L’adolescente prova un vissuto di forte inadeguatezza rispetto alle richieste dei contesti che vive e alle aspettative genitoriali, accompagnato da sentimenti di angoscia, vergogna e impotenza nei confronti dell’esterno.
Questo genera un blocco che rende impossibile al giovane il superamento dei compiti evolutivi che dovrebbe affrontare per definire la propria identità e accedere all’età adulta.
Monteverde ha progettato un intervento che consente ai professionisti di tessere un filo che permette ai ragazzi di uscire dal labirinto della sofferenza e dell’isolamento, mostri impossibili da affrontare da soli. Come? Coinvolgendo i genitori e la scuola per individuare i campanelli d’allarme e sostenere i ragazzi nel formulare la richiesta di aiuto.
A febbraio 2023 è stato avviato uno sportello d’ascolto specialistico e gratuito presso le nostre sedi e nelle scuole aderenti per accogliere le richieste di chi è entrato a contatto con questa forma di disagio e vuole affrontarlo. Il progetto prevede inoltre l’inserimento dei ragazzi in piccoli gruppi laboratoriali e in uno “Spazio adolescenti”, aperto ormai da cinque mesi, volto alla prevenzione del disagio.

Grazie alla raccolta fondi “Intrecci di vite”, realizzata in collaborazione con la Cantina di Soave, e grazie a una donazione dell’azienda Globo Giocattoli è stato possibile avviare il progetto “Il filo di Arianna”, che proseguirà per tutto il 2023.

È TEMPO DI STARE INSIEME!

Together o’clock

È questo il nome dello spazio aperto che riunisce un gruppo di adolescenti e giovani tutti i mercoledì dalle 17.30 alle 19.30, al primo piano della Biblioteca comunale di Caldiero.

Noi riteniamo questo spazio come una casa. Casa è un termine che può avere molte definizioni: per noi non è un luogo fisico, ma un luogo creato da persone con pensieri, caratteri, emozioni ed esperienze diverse da condividere e da vivere insieme.
L’obiettivo del progetto è creare un “rifugio” sicuro per tutti, soprattutto per ragazzi che non hanno un posto in cui possono esprimersi al 100%, magari bloccati dalle differenze di età in famiglia o che non si sentono supportati emotivamente. In questo tempo sperimentiamo che i problemi che pensiamo solo nostri e sbagliati, in realtà sono vissuti da molti altri ragazzi.
Co-organizziamo queste ore per incontrarci e trascorrere del tempo insieme facendo attività espressive come teatro, film, giochi, gossip, uscendo nel territorio attraverso camminate, serate al cinema, escape room, cene e aperitivi, ma anche confrontandoci in momenti di riflessione e dibattito collettivo.
È un ritrovo in cui tutte le attività partono da noi, per far sentire tutti inclusi e a proprio agio. Ognuno è libero di esporre i propri pensieri, opinioni e mostrare sé stesso senza avere paura dei giudizi, condividendo le proprie esperienze e aiutandoci a vicenda.
Gli adolescenti del TOC

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